La guerra di ‘ndrangheta terrorizza il Vibonese. Lunedì in via Nazionale a Savini a Sorianello la mafia ha fatto saltare in aria l’Opel Astra di Nicola Ciconte. La bomba è esplosa quando il ragazzo di 28 anni è salito sul mezzo.
L’attentato ha colpito il ventenne già noto alle forze dell’ordine per questioni di stupefacenti. Ciconte ha riportato ferite gravi tra cui una lacerazione al polpaccio destro, ed è stato trasferito in elisoccorso presso l’ospedale di Catanzaro nel tentativo di salvargli la gamba dove ha riportato le maggiori ferite. Un medico presente sul posto ha prestato i primi soccorsi in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118. Sull’accaduto indagano i Carabinieri che hanno rafforzato il presidio del territorio nel timore di risposte da parte della fazione opposta.
Nicola Ciconte sarebbe vicino alla famiglia dei defunti boss Giuseppe e Vincenzo Loielo assassinati nell’aprile del 2002 dal gruppo Emanuele). Lo stesso Ciconte sarebbe legato ad altre figure già emerse nel contesto della faida che sta insanguinando le Preserre vibonesi: Nicola Rimedio (ammazzato il 2 giugno 2012); Salvatore Lazzaro (assassinato il 12 aprile 2013); Giovanni Nesci (sopravvissuto a due agguati); i fratelli Alex, Cristian e Walter Loielo, già vittime di altri tentativi di omicidio.
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