Giovanni Pesce è stato comandante partigiano e Medaglia d’oro al Valor militare. A lui la giunta Sala ha intitolato la piazza tra via Gallarate e via Pier Paolo Pasolini. Pesce è stato tra i protagonisti della Resistenza italiana e consigliere dell’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia) sin dalla sua fondazione.
Nativo di Visone Pesce è stato tra gli italiani volontari che hanno combattuto nelle Brigate internazionali a sostegno della Repubblica di Spagna. Rientrato in Italia nel 1940, venne arrestato e mandato al confino a Ventotene. Liberato poi nell’agosto del 1943, si unì alle prime formazioni partigiane e, dopo aver operato a Torino con il nome di battaglia “Ivaldi”, nel maggio 1944 si trasferì a Milano, dove riorganizzò la III brigata dei Gruppi di azione patriottica (GAP) “Rubini” col nome di battaglia “Visone”. A Milano Giovanni Pesce operò con la partigiana “Sandra”, ufficiale di collegamento, al secolo Onorina Brambilla, che dopo la Liberazione divenne sua moglie.
Per le sue attività nella Resistenza italiana, il 23 aprile 1947 è stato insignito della Medaglia d’oro al Valor militare per decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi. Le ceneri di Giovanni Pesce e Onorina Brambilla sono tumulate in uno stesso colombaro nella cripta del Famedio del Cimitero Monumentale.
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