Per fare chiarezza sull’iter da seguire quando ci si imbatte in un caso di malasanità esponiamo tutto ciò che bisogna fare per poter ottenere un risarcimento.
Per poter fare correttamente una perizia e quindi confermare l’accaduto come caso di malasanità, e quindi passare alla richiesta di risarcimento nei confronti dell’organo competente (medici, infermieri o la stessa struttura sanitaria), è bene non sbagliare, affidandosi ad un avvocato o studio legale specializzati proprio in questo tipo di casi. Le spese per un caso di malasanità potrebbero essere ingenti ma, trattandosi di argomenti così delicati, la cosa migliore da fare è affidarsi a uno studio legale in grado di affrontare la questione e che abbia, quindi, già in precedenza affrontato e vinto cause del genere. In questi casi spesso lo studio legale chiede solo la copertura dei costi vivi, e la parcella sarà una percentuale del risarcimento ottenuto, a causa conclusa favorevolmente.
Non sempre i casi che riteniamo di malasanità possono essere considerati tali – se si denuncia un caso la cui causa non è da attribuirsi ad errori medici c’è il rischio di incorrere in multe molto salate – per cui è fondamentale che la documentazione del paziente dimostri la responsabilità medica. Per poter fare ciò, è necessario avere:
Si può inoltre chiedere opportuni chiarimenti ai responsabili del danno subito oppure direttamente al direttore sanitario della struttura in cui si è stati sottoposti ai trattamenti che hanno provocato il danno. Una volta raccolta tutta la documentazione necessaria, bisogna sottoporla alla valutazione di un medico legale, il quale si occuperà di verificare se il caso in questione è dovuto a errore/negligenza o se non vi è la presenza di un danno per malasanità.
A questo punto, se tutti i fattori analizzati saranno a favore della vittima, l’avvocato consiglierà di procedere con la richiesta di risarcimento malasanità. Una volta fatta domanda di risarcimento, possono presentarsi diverse eventualità:
La denuncia per ottenere un risarcimento in caso di malasanità può essere effettuata entro 10 anni dalla scoperta dell’errore e non dal momento in cui si è verificata la causa che ha provocato il danno. Ovviamente, però, prima si agisce prima si potranno ottenere dei risultati concreti.
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