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Vernole: splendida costa con spiagge alternate a scogliere

Adagiato sul mare Adriatico, a pochi minuti da Lecce, sorge il centro di Vernole, che vanta una suggestiva costa dove le spiagge si alternano a scogliere e con pinete. La cittadina di Vernole è una delle mete turistiche più gettonate del Salento, così come emerge dalle proposte vacanza di alltours.it.

Vernole offre molto di più della classica vacanza solo mare e sole. La presenza umana a Vernole risale all’età preistorica di cui è possibile ancora ammirare le tracce. Nel territorio di Vernole sorgono diverse masserie fortificate ed edifici a carattere religioso.

Vernole: le masserie

Una delle più interessanti da vedere è la Masseria Avarella o Favarella nei pressi della cittadella fortificata di Acaya, sulla strada che porta al mare. La Masseria Pier di Noha si trova a sud di Acaya, sulla strada che conduce a Vanze. La Masseria Visciglito si trova vicino all’abitato di Strudà. Alle spalle dell’edificio c’è una chiesetta. Si possono vedere alberi di olivo bimillenari, i più anziani d’Europa.

Le masserie non sono le uniche attrazioni. A Pisignano sorge il Palazzo Baronale Severino Romano che ospita la scuola di scacchi con una biblioteca nazionale dedicata.

Nel centro storico da visitare le chiese di Sant’Anna, dell’Assunta e la Chiesa dell’Incoronata (risalente al Seicento). La chiesa più antica è dedicata a San Lorenzo e si trova vicino al camposanto.

Nelle campagne di Vernole sono tantissime le testimonianze messapiche e preistoriche collegate alle lavorazioni delle pietre e all’architettura a secco. Oltre alle masserie fortificate ci sono i menhir, i palmenti e i frantoi ipogei.

Vernole: la riserva naturale di Cesine

In direzione della costa, gli amanti del verde possono visitare la riserva naturale e oasi WWF. Le Cesine, situata a ridosso della costa, è una delle poche zone paludose che nei decenni passati si estendevano da Brindisi ad Otranto.

Il termine Cesine deriva da seges, letteralmente zona abbandonata e senza colture. La Riserva naturale è formata dall’area palustre, dalle dune, dalla pineta, dalla zona coltivata e dalla macchia. L’istituzione dell’oasi risale al 1978 quando si ebbe la dichiarazione di interesse internazionale con la convenzione sottoscritta a Ramsar. Nell’oasi ci sono gli stagni Pantano Grande e Salapi, alimentati dalla pioggia, separati dal mare da dune sabbiose. L’Oasi è sotto la gestione del WWF.

Nella superficie boscosa ci sono perlopiù pinete a pino domestico e a pino d’Aleppo. La fauna è formata da rettili, da anfibi, da differenti specie di uccelli che abitano gli ambienti della Riserva nel corso delle stagioni.

Chi pianifica la sua vacanza a Vernole scopre un lato selvaggio ed intenso del Salento, uno dei tanti volti di una terra sempre più apprezzata dai vacanzieri italiani ed esteri.

Redazione

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