Il quartiere milanese Città Studi mantiene la funzione universitaria

In attesa che sia confermata la volontà della Statale di spostare le sue facoltà scientifiche nell’area ex-Expo (trasferimento che si somma al trasloco già deciso dell’Istituto dei Tumori e dell’Istituto Besta a Sesto San Giovanni nell’ambito del progetto Città della Salute) la città di Milano si impegna a realizzare una pianificazione urbanistica che mantenga la vocazione universitaria del quartiere Città Studi, andando a ristrutturare gli edifici e creando nuove funzioni per gli studenti (residence, mense, laboratori). Qualora la Statale confermasse la volontà di spostare le facoltà scientifiche nelle aree ex-Expo, questo avverrebbe a partire dal 2022, insieme al trasferimento degli ospedali.

Le aree vincolate di proprietà del Demanio, del comparto Celoria-Colombo-Botticelli-Ponzio, ammontano ad 86 mila mq e continueranno ad avere una funzione universitaria. La Statale ha annunciato che trasferirà il corso di Beni Culturali (3 mila iscritti) negli spazi di via Celoria attualmente occupati dalla facoltà di Veterinaria (che si trasferirà a Lodi), mentre Politecnico e Bicocca hanno confermato il loro interesse ad occupare i restanti edifici.

Il Politecnico potrebbe ampliare i propri spazi a disposizione della facoltà di Architettura. Il trasferimento in corso di 4 mila studenti da Bovisa al Campus Leonardo (che ha portato il saldo a 21 mila studenti) richiede nuove aule e uffici, che potrebbero trovare sede nell’area tra via Celoria e via Colombo. La Bicocca potrebbe spostare 6 mila dei suoi studenti dei corsi di Economia nelle altre sedi di Città studi.

Le aree di proprietà della Statale, della zona Celoria-Ponzio-Venezian-Golgi, coprono 100.500 mq. Il Demanio ha espresso la volontà di utilizzare parte di queste aree, realizzando qui un nuovo Polo dell’Amministrazione Pubblica in cui concentrare gli uffici statali, trasferendo 1.600 impiegati. Una soluzione che consentirebbe un notevole risparmio sugli affitti passivi dello Stato e potrebbe coprire le necessità economiche della Statale in vista dell’eventuale trasferimento nelle aree ex-Expo.

L’Università degli studi detiene altri 12 edifici, collocati al di fuori del quadrilatero di Città studi, che potrebbero concorrere al restante finanziamento. Confermato il mantenimento dell’Orto Botanico di Città studi.

Redazione

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