Primarie Pd? Salvo colpi di scena il risultato è già scritto. Matteo Renzi ha rassegnato le dimissioni da Premier prima e da segretario poi con l’intento di ritornare al potere dopo la legittimazione popolare. Il leader fiorentino pensava ad un’operazione lampo con urne aperte ad inizio 2017. Così non è stato. Ha provato a forzare la mano dimettendosi e chiedendo un congresso anticipato. Ha ottenuto che la minoranza dem si auto eliminasse fondando un nuovo partito.
E’ l’ironia di Andrea Orlando. “Non so se ti ricordi, ci sono le primarie, anche se il Pd non le ha pubblicizzate per niente. Dai, vieni a votare anche tu”. E’ l’amaro sfogo dello sfidante che è cosciente del flop di queste consultazioni. Si teme di non raggiungere neanche il milione di votanti. Ottomila gazebo aperti dalle 8 alle 20. Matteo Renzi punta a superare ampiamente il 50% ed avere anche la maggioranza nel parlamentino democratico. Tra 10 giorni, salvo sorprese, così verrà rieletto segretario e sarà pronto di nuovo a chiedere il voto anticipato.
Paolo Gentiloni ha “giurato” fedeltà a Matteo Renzi e si è messo a disposizione per lasciare anche subito il suo incarico da Premier. A tutti è chiaro che il papabile segretario non vuole attendere un minuto di più per evitare che i grillini crescano troppo e che il centrodestra si riorganizzi.
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