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Taranto. Virus della Tristeza non creare allarmismi ingiustificati

Una nota della Cia Agricoltori Italiani di Taranto fa chiarezza sul virus della Tristeza. L’associazione di categoria invita a non creare “allarmismi ingiustificati e dannosi per l’immagine delle produzioni di agrumi nostrani”.

Le coltivazioni agrumicole in provincia di Taranto alla data del 2013 erano 8.500 ettari totali di cui 5.500 ettari di clementino e 3.000 ettari di arancio.

“I dati relativi all’estirpazione degli agrumeti al 2009 con decreto precedente su lotta a CTV (citrus tristeza virus) che prevedeva l’estirpazione totale in caso di una infezione superiore al 30% sul campo analizzato, sono stati: 120 ettari circa i campi eradicati totalmente in quanto l’infezione >30%; 74 ettari eradicazione parziale l’infezione <30%; 23 ettari in attesa di decreto di eradicazione a seguito di possibili opposizioni da definire”.

Bassissima percentuale di piante infette

La Cia fa presente che negli ultimi 3 e 4 anni c’è stata una bassissima percentuale di piante infette. “Con l’ultimo monitoraggio risalente a 2015 sono stati emessi solo decreti di eradicazione delle uniche piante infette, in quanto i dati provenienti dalle analisi di laboratorio hanno evidenziato una sempre minore presenza di piante colpite da CTV che si attesta ad un massimo del 4%. Da ciò si evidenzia che il dato di 2000 ettari colpiti dal virus non corrisponde al vero”.

La Tristeza

E’ una grave malattia che colpisce gli agrumi ed ha iniziato a manifestarsi in forma epidemica in diversi Paesi a partire dagli anni ‘30. I sintomi di deperimento delle piante di agrumi innestate su arancio amaro sono visibili su tutte le specie e ibridi, tranne che sul limone. Qualora il virus fosse presente a livelli bassi, l’individuazione e la distruzione di piante infette unitamente all’utilizzo, all’impianto e al reinnesto, di materiale di moltiplicazione rigorosamente certificato, rappresentano le uniche risposte concrete per contrastare la dispersione epidemica del patogeno.

Il Presidente provinciale della Cia Agricoltori Italiani di Taranto Francesco Passeri, per la tutela dei produttori tarantini e Italiani, chiede che una volta per tutte, venga adottata una strategia nazionale precisa, volta a difendere energicamente il patrimonio agrumicolo.

Il vice presidente provinciale vicario della Cia Agricoltori Italiani di Taranto Raffaele Ignazzi, pone l’accento su “un carico spropositato di adempimenti burocratici per i produttori di agrumi”.

Redazione

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