La Spagna è senza un Governo dal 20 dicembre. Una situazione di stallo senza precedenti. A complicare il quadro politico la bufera nel Psoe. Il partito socialista spagnolo rimane senza segretario. Pedro Sanchez getta la spugna. Le elezioni in Galizia e Paese Baschi sono state una debacle. La vecchia guardia ha presentato il conto ed “El Guapo” ha tratto le dovute conseguenze.
La sua proposta di primarie in ottobre e di congresso-express in novembre è stata respinta. Il Psoe sarà guidato da una direzione provvisoria che dovrà traghettarlo fino a un congresso previsto per l’inizio del 2017. Il segretario designato sarà Susana Diaz.
Sotto la sua guida i socialisti sono crollati dal 48% che aveva negli Anni ’80 al 22,6%. Sanchez si è opposto sia ad un governo di minoranza dei conservatori sia ad una grande coalizione. La nuova direzione provvisoria, guidata dal presidente delle Asturie Javier Fernandez, dovrà rifondare il partito dall’opposizione. I nuovi dirigenti potrebbero scegliere per un’astensione sull’investitura di Rajoy e evitare un ritorno alle urne che i sondaggi prevedere catastrofico per il Psoe, schiacciato fra la concorrenza da sinistra di Podemos e un Pp in costante recupero.
Se il Psoe non cambierà linea entro il 31 ottobre, la Spagna dovrà tornare a votare a Natale, per la terza volta consecutiva.
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