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E’ “normale” che Sabrina Misseri e Cosima Serrano torneranno in libertà

Grande clamore mediatico intorno all’imminente scarcerazione di Sabrina Misseri e Cosima Serrano. La prima uscirà dal carcere di Taranto il 15 ottobre prossimo. La madre della ragazza tornerà, verosimilmente libera, nel maggio 2017. In attesa naturalmente della sentenza definitiva della Cassazione.

“Stupisce il clamoroso ritardo” della Corte d’Assise d’Appello di Taranto

“A oltre un anno” dalla conferma dell’ergastolo per le principali imputate per l’omicidio di Sarah Scazzi (Sabrina Misseri e Cosima Serrano), la Corte d’Assise d’Appello di Taranto “non ha ancora depositato le motivazioni della sentenza”. Così il presidente e il segretario dell’Unione camere penali.

Il termine massimo della custodia cautelare sta per scadere – spiegano – ma “sarebbe normale” che, “in assenza di una decisione definitiva le imputate tornino libere” dopo 6 anni di detenzione.

Sarà la corte d’assise d’appello di Taranto a dover decidere il prossimo 15 ottobre

A 6 anni dall’arresto di Sabrina Misseri sarà la Corte d’Assiste d’Appello a decidere. La giovane di Avetrana è stata condannata in primo e secondo grado all’ergastolo per aver – in concorso con la madre Cosima Serrano – sequestrato e ucciso la cugina Sarah Scazzi. Il 15 ottobre prossimo la Corte deciderà se Sabrina Misseri potrà tornare libera per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare, fissati appunto in 6 anni dall’articolo 303 del codice di procedura penale. Oppure se nel calcolo complessivo della durata della carcerazione preventiva, dovranno essere aggiunti anche i 360 giorni complessivamente chiesti e ottenuti in primo e in secondo grado dalle corti per il deposito delle motivazioni (termini peraltro non rispettati sia dalla corte d’assise che dalla corte d’assise d’appello).

La questione è “controversa” tenendo sullo sfondo il dettato della Costituzione secondo la quale “la compressione della libertà personale dell’indagato o dell’imputato deve essere contenuta nei limiti minimi indispensabili a soddisfare le esigenze cautelari riconoscibili nel caso concreto” e non si può escludere che gli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia prospetteranno anche l’attenuazione delle esigenze cautelari, visto il decorso del tempo dal fatto.

Redazione

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