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Vicenza, il Museo archeologico naturalistico avvia una collaborazione con l’Università di Padova

Le eccellenze della cultura veneta avvia una proficua sinergia. Protagonisti il museo naturalistico archeologico di Vicenza e il dipartimento dei beni culturali – archeologia, storia dell’arte – dell’Università di Padova. Obiettivo la progettazione, entro l’anno, di un allestimento permanente delle anfore di età romana, attualmente presenti nei depositi del museo.

Sul progetto lavoreranno il responsabile scientifico per l’Università di Padova professor Jacopo Bonetto, direttore del dipartimento e il conservatore Antonio Dal Lago e Armando Bernardelli, referenti scientifici del museo naturalistico archeologico, è Stefania Mazzocchin.

I dettagli del progetto

Il progetto prevede l’ideazione, la stesura e la redazione di testi scientifico-didattici sulle anfore romane, sui ritrovamenti di bonifiche con anfore a Vicenza, sui traffici commerciali, sulle derrate trasportate, sulle iscrizioni che compaiono sulle anfore. Le informazioni didattiche a corredo dell’esposizione si baseranno su precedenti ricerche condotte sui materiali e su quanto edito per la città e l’area nord adriatica.

La collaborazione prevede la consulenza sull’esposizione dei materiali archeologici al museo, l’ideazione e la redazione di didascalie dei materiali esposti, la consulenza sulla scelta delle immagini che corredano i pannelli espositivi.

Soddisfatto il vice sindaco Jacopo Bulgarini d’Elci

“È la prima volta – commenta Jacopo Bulgarini d’Elci -, dopo l’inaugurazione del museo naturalistico archeologico di Vicenza nel 1991, che viene siglata una collaborazione così importante con l’Università di Padova, per realizzare un percorso espositivo-didattico sulle anfore di età romana, recuperate a fine anni ’90 e custodite nel museo vicentino. L’allestimento verrà concepito in accordo con la Soprintendenza di Verona per conciliare l’intento scientifico con quello divulgativo, raccontando la straordinaria storia del trasporto delle derrate alimentari in epoca romana. La mostra fornirà importanti informazioni sui luoghi di produzione e sulle rotte di circolazione, contribuendo così alla ricostruzione dell’economia del tempo”.

Redazione

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