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Editoria, come il digitale ha spostato gli equilibri

Viviamo un momento di profondo cambiamento, in realtà già cominciato da almeno un paio d’anni, e oggi più forte che mai. La comunicazione sta digitalizzandosi ad una velocità sempre maggiore, archiviando media che in passato erano stati fondamentali per la diffusione della cultura: e con essi cambiano anche mestieri e modi di comunicare che, per sopravvivere e non scomparire del tutto, hanno dovuto adeguarsi ai nuovi trend del mercato. L’editoria ed il giornalismo fanno parte di questa cerchia.

Parlare di addio all’editoria cartacea non è semplice, e forse nemmeno una cosa che avverrà a breve: la crisi dei quotidiani cartacei è fortissima già da anni, ma pare che questa parabola discendente non sia destinata a chiudersi a breve. Sembra più una lenta agonia, con una ritirata dal fronte che avviene in modo compassato e, forse, anche per questo più doloroso. In tale ottica devono essere letti i dati relativi al calo dei ricavi dei maggiori editori italiani: parliamo di circa mezzo miliardo di euro perso per strada, con un calo del 5% rispetto ai ricavi ottenuti lo scorso anno. Non un calo drammatico, ma comunque una discesa che, come sottolineato da Agcom, conferma il momento di estrema difficoltà dell’editoria cartacea.

In una società profondamente digitalizzata l’editoria classica sta sempre più spesso lasciando il posto all’editoria online: la diffusione delle testate giornalistiche sul web ha conosciuto, negli ultimi anni, un picco sempre più massiccio. Operando sul web vengono abbattuti i costi relativi al mantenimento di una redazione, intesa sia come luogo fisico sia come necessità di regolarizzare la posizione dei giornalisti. Va poi aggiunto che online i ricavi si moltiplicano, grazie alla possibilità di sfruttare i nuovi formati pubblicitari, oltre ovviamente al vantaggio di poter fornire perennemente agli utenti la possibilità di essere aggiornati ogni secondo con le news più calde. Basti pensare che addirittura la stampa, intesa come servizio, oramai passa dal web e non più da tipografie tradizionali. Chi ha bisogno di produrre libri, volumi e quant’altro oramai evita gli editori classici e passa per i servizi di stampa online, a dimostrazione di come il web sia oramai il nuovo territorio di conquista sotto diversi aspetti.

Dai giornali online alla stampa indipendente

La cultura non passa solo dal giornalismo, ma anche dalla stampa dei libri. Ed anche in questo senso il web ha cambiato molte cose, soprattutto per i piccoli autori indipendenti, che oggi possono aggirare l’ostacolo degli editori, sempre più spesso piegati a mere logiche di guadagno, e pubblicare un romanzo o un saggio per dare il proprio contributo. Che si tratti di self-publishing online, o di e-book, poco cambia: la digitalizzazione è un toccasana per la cultura e per l’indipendenza delle idee.

Redazione

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