Al Mapei Stadium di Reggio Emilia gli uomini di De Rossi padre hanno vinto ai rigori ad oltranza per 7-6 sulla Juventus. La Roma vince lo scudetto dopo 5 anni di digiuno, l’ottavo successo in questa competizione giovanile nella storia del club.
E’ il terzo tricolore vinto dall’allenatore Alberto De Rossi, 11 anni dopo il primo conquistato a Lecce (il secondo era arrivato invece nel 2011). Decisiva la parata con i piedi di Crisanto sul tiro dal dischetto del bomber bianconero Favilli, dopo che i 120′ si erano chiusi sull’1-1 per i gol di Kastanos su rigore per la Juventus e il pari di Ponce. Al 36° l’arbitro indica il dischetto per uno strattone di Di Livio su Lirola sul lato destro dell’area di rigore: il cipriota Kastanos calcia dagli 11 metri e spiazza Crisanto.
Nonostante alcune nitide occasioni, tra cui una rete annullata al romanista Spinozzi all’89’, l’1-1 non si sblocca, neppure ai supplementari così per il terzo anno consecutivo servono i rigori per assegnare il titolo Primavera. La Juve è meno precisa della Roma, il portiere Crisanto ipnotizza Vadalà e Favilli (dopo che Marchizza aveva fallito il primo match point, calciando a lato) mettendo la sua firma sulla vittoria, sancita dalla trasformazione di Grossi che fa scoppiare la festa dei ragazzi di De Rossi.
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