Il bambino è stato colpito da un attacco cardiaco improvviso e fulminante mentre stava giocando a pallone sul campo di calcio dell’oratorio di Robbiate. Il papà ha donato le cornee. Fino a domenica mattina, il piccolo era stato tenuto in vita artificialmente in un letto del reparto di Terapia intensiva pediatrica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
La tragedia si è consumata sotto gli occhi del padre, originario della Sierra Leone. Lo aveva accompagnato lui al centro parrocchiale giovanile perché il figlio voleva imparare a giocare a calcio. Il giovane paziente dopo il malore non si è più ripreso né ha fornito cenni di miglioramento, anzi, nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118.
Il bimbo ha manifestato crisi convulsive, quando la dottoressa e l’infermiera del servizio di emergenza clinica lo stavano già assistendo si poi accasciato al suolo esanime. E’ stato subito rianimato, ma non è servito a nulla. Prima è stato trasferito a sirene spiegate al vicino San Leopoldo Mandic di Merate in ambulanza, quindi, dopo le prime cure, è stato trasportato con l’elisoccorso nella più attrezzata struttura bergamasca, dove i medici non hanno potuto altro che constatare l’assenza di ogni attività cerebrale.
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