Ad affermarlo il Patriarca dei Caldei, Mons. Louis Raphael Sako, presentando il rapporto sui cristiani perseguitati di ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre’.
Parlando del gesuita italiano scomparso in Siria dal 2013, Sako precisa di non avere notizie, ma di ritenere che sia ancora vivo perché “lui sa muoversi, conosce l’Islam, parla l’arabo, sa come rapportarsi con queste persone”.
Poi racconta di averlo visto pochi giorni prima del rapimento. “E’ venuto da me, a Kirkuk. Gli avevo detto di non partire”.
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