Superano i limiti di velocità quando sono alla guida del taxi, ma denunciano che l’infrazione è stata commessa dalla moglie, dalla madre o da parenti vari. E’ quanto stanno scoprendo gli agenti della Polizia municipale, insospettiti dal fatto che alcuni tassisti di Mestre, ma anche alcuni conducenti in servizio di piazza o provenienti da altri Comuni, colti dagli apparati Velox e Velocar mentre transitavano con il loro mezzo a velocità superiore al consentito, indicavano nella “Comunicazione dati conducente” obbligatoria per legge quando si commette un’infrazione non direttamente accertata dagli agenti, che alla guida della vettura non c’erano loro, ma le mogli, le madri o parenti vari. Peccato che una veloce verifica sui turni lavorativi, ha permesso agli agenti di accertare che, nel momento in cui veniva commessa l’infrazione, le vetture erano in servizio di taxi, quindi dovevano per forza essere guidate dal conducente abilitato al trasporto pubblico di piazza. Oltre all’infrazione, quindi, i tassisti sono stati sanzionati per incauto affidamento del veicolo nonché è stata contestata la guida del taxi senza i certificati di abilitazione professionale necessari, per un importo complessivo di oltre 800 euro. Il Comando della Polizia municipale, che fino ad ora ha potuto appurare tre casi, ha al vaglio molte altre situazioni analoghe che saranno a breve verificate puntualmente.
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