La rivoluzione è partita a maggio scorso nelle stazioni di Milano, Roma e Firenze. Un esperimento che, assicura Fs, ha già prodotto importanti risultati, con una riduzione del 90% dei reati all’interno dell’area “protetta”.
Visto il successo ottenuto, si sta lavorando a ritmi serrati per munire degli stessi strumenti anche le stazioni di Bologna, Napoli e Torino. Oltre al “setaccio” all’entrata, costituito dai gate, a controllare il flusso dei passeggeri ci sono anche le telecamere, che sono presenti nelle stazioni e in circa la metà dei treni a percorrenza regionale.
L’obiettivo che si cerca di raggiungere, attraverso i controlli diretti e a distanza, è duplice: da una parte fronteggiare il problema del terrorismo, e dall’altra tutelare viaggiatori e dipendenti delle ferrovie, vittime di aggressioni.
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