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Sicurezza sui treni, Rossi scrive ad Alfano

Una lettera al ministro Alfano per chiedere uno speciale impegno del governo italiano sul terreno della sicurezza per i passeggeri e per i lavoratori delle ferrovie, nonché un ripristino della legalità per quanto riguarda ogni forma di abusivismo. E’ questa l’iniziativa assunta già dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in relazione alle notizie dei ferrovieri aggrediti durante il loro servizio su treni toscani e del conseguente sciopero proclamato dai sindacati.
“Prima di tutto la doverosa solidarietà ai ferrovieri aggrediti e a tutto il personale costretto a lavorare in situazioni di rischio, cosa assolutamente inaccettabile per un paese che si vuole civile – afferma il presidente – Ma oltre la solidarietà, contrastare quanto sta succedendo sui nostri treni non può non essere una priorità per le forze dell’ordine e le prefetture. Il treno è uno spazio pubblico e lo Stato ha il dovere di garantire la sicurezza sia dei lavoratori che dei passeggeri. E’ una condizione minima senza la quale si alimentano sfiducia e rabbia e si dà fiato a certe forze interessate a operare pericolose strumentalizzazioni, Senza dimenticare che, su treni frequentati anche dai turisti magari per raggiungere le nostre città d’arte e le nostre località balneari, a essere pregiudicata è anche l’immagine del nostro paese”.
La Regione Toscana, ricorda il presidente, ha già posto più volte la questione alle prefetture e alle Ferrovie e, pur nella ristrettezza dei suoi bilanci, ha già impegnato risorse e ha dato la sua disponibilità a impegnarne di altre per ingaggiare agenti privati che presidino i treni regionali. Ma ovviamente è dallo Stato, per le sue competenze, che bisogna attendersi un impegno specifico impegno.
“La vicenda – conclude il presidente – è surreale anche da un altro punto di vista. Ad aggredire sono stati anche ambulanti che trasportavano merce taroccata, frutto dello sfruttamento del lavoro e dell’evasione fiscale. Merce insomma che, in condizioni di illegalità, fa concorrenza ai prodotti degli imprenditori in regola con la legge. Una terra che punta sulla qualità e la legalità come la Toscana non può accettare questo sui suoi treni, così come sulle sue spiagge o nelle sue piazze. E’ necessario contrastare la produzione e la vendita di questa merce”.
Redazione

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