Occhi tristi, commozione e lacrime. Una tragedia immane ha funestato la Capitale in un caldo giovedì di luglio. Un piccolo di 4 anni ha perso la vita dopo essere caduto nella tromba dell’ascensore della stazione Furio Camillo della metro A.
Marco ha fatto un volo di circa dieci il metri. A quanto si è appreso, la mamma, 43 anni, e il piccolo erano rimasti bloccati nell’ascensore che dai tornelli di ingresso porta alla banchina al piano inferiore. L’elevatore era pieno di gente quando si è bloccato. Fra la gente ci sono stati malori e attacchi di panico.
A quel punto sembra, è stato riferito da alcuni soccorritori, che per aiutare le persone a uscire un addetto alla sicurezza abbia forzato e aperto a mano l’ascensore, facendo aprire però in automatico anche le porte sull’altro lato dell’elevatore, da dove il bambino è volato per una decina di metri. La donna è stata soccorsa dal personale del 118 ed è sconvolta.
Sul posto è arrivato anche il sindaco Ignazio Marino che ha parlato con la madre.
I soccorritori hanno raggiunto il corpo del bimbo in fondo alla tromba dell’ascensore a circa 10 metri di profondità. Era completamente buio, hanno preso il corpicino e l’hanno portato fuori all’altezza della banchina. Nulla da fare per Marco. Solo lacrime e disperazione.
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