Un cittadino del Mali, un rifugiato con i documenti in regola, non è riuscito a entrare in metro con il suo abbonamento, non funzionante o forse scaduto. L’immigrato ha telefonato a un assistente sociale per chiedergli aiuto. Al suo arrivo l’uomo avrebbe iniziato a discutere con la dipendente accusandola anche di essere razzista. Durante la lite la donna si è sentita male, ma poi avrebbe rifiutato l’ambulanza. Sul posto è intervenuta la Polizia. La lavoratrice si sarebbe riservata di presentare querela.
Atac, nell’esprimere la propria solidarietà alla lavoratrice, stigmatizza l’accaduto, giudicando intollerabile l’uso della violenza, fisica o verbale, contro lavoratori che ogni giorno contribuiscono in maniera fattiva al funzionamento della mobilità cittadina.
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