Questa mattina personale della D.I.G.O.S. di Catania, su ordine della locale Procura Distrettuale della Repubblica, con l’ausilio di personale delle D.I.G.O.S. delle Questure di Roma, Chieti e Campobasso e del Compartimento della Polizia Postale di Catania, ha eseguito n. 7 ordinanze di custodia cautelare con cui è stata disposta la misura degli arresti domiciliari con contestuale perquisizione anche informatica a carico di:
PULVIRENTI Antonino detto Nino, nato a Catania il 24.02.1962, Presidente del ‘Calcio Catania’;
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e condotta dalla D.I.G.O.S. di Catania, che si è avvalsa anche del supporto di servizi d’intercettazione telefonica, ha posto in luce, per tutta la durata delle operazioni tecniche, numerose conversazioni particolarmente esplicative del modus operandi adottato per alterare fraudolentemente l’esito degli incontri di calcio del Catania validi per il campionato di ‘Serie B’.
Venivano raccolti importanti elementi a sostegno dell’esistenza di un’associazione per delinquere composta dai soggetti indagati con una struttura organizzativa stabile articolata in diversi ruoli e compiti e finalizzata a realizzare una serie indeterminata di delitti di frode in competizioni sportive e di truffe diretti ad influire sul risultato e ad alterare, nel campionato di calcio di serie B, il naturale esito delle partite in cui era impegnato il Calcio Catania con la conseguente vittoria di quest’ultima società.
L’origine dell’associazione per delinquere può verosimilmente farsi risalire al mese di marzo 2015 allorquando, in considerazione della difficile situazione in classifica del campionato di ‘Serie B’ a seguito della sconfitta esterna con la ‘Virtus Entella’ del 21.03.2015, in piena zona retrocessione, i vertici della società rappresentati dal Presidente PULVIRENTI Antonino, dal direttore sportivo DELLI CARRI Daniele e dall’amministratore delegato COSENTINO Pablo Gustavo, decidevano di attivarsi e prendere contatto con gli altri indagati per realizzare una serie indeterminata di delitti di frode sportiva favorendo le vittorie della squadra etnea negli incontri di calcio che si sarebbero disputati da quel momento in poi.
L’associazione, che utilizzava un modus operandi sempre identico, avrebbe goduto di consistenti risorse economiche e finanziarie messe a disposizione da IMPELLIZZERI Gianluca utilizzate per pagare i favori dei partecipanti alle manifestazioni sportive, nonché di risorse umane, contatti e rapporti di conoscenza vantati dall’ARBOTTI per individuare ed avvicinare i calciatori ritenuti disposti a offrire le loro prestazioni in cambio di un’offerta o promessa di denaro.
Nel corso delle conversazioni, gli indagati, al fine di celare il contenuto del programma delinquenziale, hanno adoperato un linguaggio ritenuto volutamente criptico ed allusivo, svelato dagli investigatori di Polizia Giudiziaria, utilizzando un codice linguistico cifrato che sarebbe corrispondente allo schema seguente:
Allo stato le partite di ‘Serie B’ di cui si ritiene accertata la combine sono 5:
Sotto indagine è anche la partita Catania–Avellino disputatasi in data 29.3.2015 e terminata con il risultato di 1-0.
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