I rapporti fra Apple e le case discografiche finiscono sotto la lente delle autorità degli stati di Connecticut e New York, che indagano per possibili violazioni antitrust. I procuratori generali puntano ad accertare se Apple abbia fatto pressione sulle case discografiche – o se queste abbiano cospirato con Apple o una con l’altra – per non sostenere i servizi “freemium” offerti da società come Spotify.
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