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Milano, premiata la scuola Galvani per il concorso Formichine salvacibo

Reportage giornalistici, coltivazione di piante e ortaggi nell’orto scolastico, ricette per cucinare con gli avanzi, atti concreti di recupero di cibo non consumato in mensa, come le spremute d’arancia in classe e donare il pane avanzato alle fattorie per gli animali, e poi tanti racconti, filastrocche e disegni tutti dedicati al tema dello spreco di cibo. Sono tantissime le iniziative inventate e realizzate dai bambini di 10 scuole primarie milanesi che hanno partecipato al concorso “Formichine Salvacibo. Diario scolastico contro lo spreco alimentare”, organizzato dalla testata giornalistica e associazione ecologista Eco dalle città, finanziato da Fondazione Cariplo, e promosso dal Comune di Milano.

A Palazzo Marino sono state premiate le scuole vincitrici. Il primo premio di 1000 euro è andato all’Istituto Compresivo Galvani, il secondo e il terzo in classifica sono gli istituti Comprensivi Grassi e Calvino, cui sono state aggiudicate due lettiere per lombrichi per la produzione di humus, donate dalla Lombricoltura Compagnoni.

Un progetto, quello di Formichine, che vede al centro il bambino, la sua creatività, la sua attenzione e il suo impegno, oltre che il suo divertimento, nel discutere e riflettere sul cibo e il suo valore ma, soprattutto, nel coltivare ogni giorno buone pratiche, azioni concrete per combattere lo spreco in mensa come a casa.

“Un progetto molto stimolante per i bambini – ha dichiarato l’assessore all’Educazione Francesco Cappelli – dal punto di vista concreto perché permette loro di immaginare come recuperare il cibo non consumato in mensa e perché li porta a ragionare con maggiore consapevolezza sul valore del cibo nella nostra società, che non è solo prettamente alimentare e nutritivo”.

“Questa prima edizione di ‘Formichine salvacibo’ – ha dichiarato il direttore di Eco dalle città Paolo Hutter – ha coinvolto con entusiasmo alcune scuole. Contiamo di proporre il progetto anche per il prossimo anno scolastico, sperando di coinvolgere più scuole, anche perché lo spreco di cibo è un tema molto stimolante per i bambini e per le insegnanti. I ragazzi hanno capito bene che con lo spreco di cibo si butta via anche tutto il lavoro che è stato fatto per produrlo”.

Redazione

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