Quattro giornate di gare dal 21 al 24 maggio, 545mila euro di monte premi, 11 prove internazionali, competitors di livello mondiale. Una festa per l’ippica di vertice, come sempre uno spettacolo ineguagliabile per la bellezza che impronta di sé ogni ingrediente: i cavalli, la fluida eleganza delle prove atletiche, lo scenario di Villa Borghese.
A presentare l’evento sono intervenuti il presidente Fise Vittorio Orlandi, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il sindaco Marino con gli assessori Alessandra Cattoi (Grandi Eventi) e Paolo Masini (Sport), il presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli.
Preludio alla manifestazione, mercoledì 20 maggio il Master delle Associazioni. Poi, dal 21, il concorso internazionale che quest’anno s’intitola Dove nascono le leggende (un claim che per il Sindaco “restituisce la vera dimensione del perché del grande successo” che da sempre corona la rassegna ippica romana) ed è dedicato alla memoria dei fratelli D’Inzeo.
Ecco dunque la categoria Amatori, la Coppa delle Nazioni, la Coppa dei Giovani, le categorie Pony, il Sei Barriere (al posto della prova di potenza). Dulcis in fundo, domenica 24, il Gran Premio Città di Roma. E i “caroselli”: sabato i Lancieri di Montebello; domenica il momento del sociale e della solidarietà con l’esibizione dei ragazzi di Villa Buon Respiro, poi il gran finale con il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo.
Piazza di Siena si chiama così per volontà dei Borghese, la nobile famiglia oriunda della città toscana. L’ovale della piazza fu progettato su indicazioni di Marcantonio Borghese a fine ‘700, per creare uno spazio evocante le forme della campagna senese, in grado di accogliere manifestazioni analoghe alle feste popolari e ai palii della terra d’origine. Il concorso ippico moderno nasce nel 1922, entra nell’agenda internazionale nel 1926, si trasferisce temporaneamente a Villa Glori e ai Parioli, torna a piazza di Siena nel ’29 e vi resta fino ad oggi, inanellando i momenti più alti dell’equitazione italiana: da Bettoni ai D’Inzeo e a Graziano Mancinelli il concorso romano, come sottolinea il manifesto di quest’anno, è e resta una fabbrica di leggende. Che dal 2003 è nella lista degli otto più importanti concorsi mondiali di salto a ostacoli. Di sicuro il primo per fascino della cornice ospitante, in perfetto equilibrio tra architettura di paesaggio e natura, con gli alti e solenni “pini di Roma” a testimoniare da secoli le sfide di uomini e cavalli.
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