Inaugurata questa mattina la nuova sede del raggruppamento reggiano delle Guardie ecologiche volontarie (Gev), ospitata nell’ex magazzino idraulico del Crostolo in via Colletta 6 a Villa Sesso di Reggio Emilia. A tagliare il nastro, dopo la benedizione impartita da don Giordano del Vescovado, il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, insieme al sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Andrea Rossi, e all’assessore all’Ambiente del Comune di Reggio Emilia, Mirko Tutino.
La nuova sede delle Gev è stata ricavata in locali di proprietà di Aipo, l’Agenzia interregionale per il Po, grazie all’interessamento della Provincia di Reggio Emilia ed è il primo caso in Italia di un bene demaniale gestito direttamente da un’associazione di volontariato.
Nell’inaugurare la sede, il presidente della Provincia Giammaria Manghi, che era accompagnato dalla responsabile della Protezione civile Federica Manenti, ha sottolineato “l’importante supporto che il volontariato assicura agli enti locali non solo a favore della tutela ambientale, ma anche della sicurezza del nostro territorio, come avvenuto in occasione dell’importante lavoro di verifica degli argini compiuto lo scorso anno grazie anche alle Gev”.
Nell’occasione la presidente delle Guardie ecologiche volontarie, Maria Luisa Borettini, ha illustrato l’attività delle 143 guardie ecologiche volontarie, un terzo donne, che operano nella provincia di Reggio Emilia, grazie a convenzioni con ben 22 comuni per attività di vigilanza in campo ambientale, anche nei parchi: “Siamo state chiamate sentinelle del’ambiente e ci ritroviamo pienamente in questa definizione – ha detto – da ben 25 anni mettiamo a disposizione gratuitamente il nostro tempo libero per studiare l’ambiente e le leggi di tutela, per vigilare sul rispetto di queste norme, per educare, informare e promuovere la salvaguardia della flora, della fauna , delle acque, dei suoli e dell’aria e siamo molto attivi anche in Protezione civile”.
Solo lo scorso anno, le Gev hanno comminato 240 sanzioni, prevalentemente per abbandono abusivo di rifiuti.
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