Il “Consorzio per i Fori di Roma” sarà una vera e propria cabina di regia, nel pieno rispetto della normativa sulla tutela, che resta in capo allo Stato ma supera le frammentazioni presenti fino ad oggi nell’Area archeologica urbana più importante al mondo, trovando piena attuazione nel modello designato dal Codice dei beni e delle attività culturali per la cooperazione tra enti pubblici. L’Accordo, quindi, riconosce la centralità dei beni e dei monumenti prima ancora delle istituzioni che li detengono.
Nascerà quindi un nuovo soggetto giuridico che diventerà l’unico interlocutore per cittadini, visitatori, imprese e mecenati. La gestione unitaria dell’area archeologica sarà garantita dal “Consorzio per i Fori di Roma” a cui Stato e Comune demanderanno la definizione del Piano strategico di sviluppo culturale e di valorizzazione dell’area.
La forma giuridica del Consorzio è formata da un consiglio di amministrazione, composto da un Presidente (nominato dal Ministro d’intesa con il Sindaco), dal Soprintendente per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica di Roma e dal Sovrintendente Capitolino ai beni culturali. Avrà autonomia finanziaria e, per garantire un gestione improntata a principi di efficienza e speditezza, verrà attribuita la carica di Consigliere-delegato al Soprintendente per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica centrale.
Non solo, il Consorzio curerà la gestione delle attività di valorizzazione dei beni affidati, l’organizzazione di mostre, convegni, spettacoli e manifestazioni, la promozione di studi, ricerche, attività didattiche e divulgative, la progettazione e realizzazione di percorsi turistici e itinerari di visita e la promozione dell’adeguamento delle infrastrutture di collegamento all’area archeologica per migliorarne l’accessibilità.
“E’ un momento di grande soddisfazione – ha detto il sindaco Marino – da diverso tempo lavoriamo insieme al Mibact per raggiungere questo obiettivo che oggi sigliamo. Un protocollo dove indichiamo con chiarezza che vogliamo fare, non quello che conviene al singolo amministratore, ma la cosa giusta per la nostra città, e farlo insieme perché così siamo più forti. Ringrazio il ministro Franceschini per questa opportunità che dimostra come il bene e l’interesse di tutti prevale”.
“Nell’attività amministrativa o di governo si cercano di fare molte cose, ma capita poche volte di avere la sensazione di portare a compimento un atto che resta nel tempo. E’ un passaggio storico – ha commentato il ministro Franceschini – il Consorzio darà vita a una gestione unitaria, efficiente e indivisibile”.
La nuova area non sarà più solo un Parco archeologico, ma si trasformerà nel cuore pulsante di Roma, un cuore con numeri straordinari per un centro cittadino: 78 ettari di estensione, più di 6,5 milioni di visitatori all’anno e oltre 42 milioni di introiti da biglietteria.
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