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Alleanza Cooperative su disimpegno fondi agricoli al 31/12/14

“Il presidente Pittella ha affrontato, con un comunicato stampa datato 2 gennaio 2015, le problematiche dei fondi comunitari in agricoltura, quando ormai era chiaro che non si sarebbe riuscito ad evitarne il disimpegno. La cifra precisa si conoscerà solo dopo la metà di gennaio. Non c’è dubbio che nelle ultime due settimane del 2014 dirigenti e funzionari del dipartimento Agricoltura abbiano profuso un grande sforzo ed evitato il disimpegno di ulteriori risorse. Per ottenere risultati positivi e sviluppo sarebbe tuttavia necessario lavorare intensamente dal 2 gennaio al 31 dicembre, non solo negli ultimi quindici giorni dell’anno. Purtroppo in Basilicata non si riesce nemmeno far tesoro dell’esperienza pregressa: a fine 2013 la Basilicata rischiava un disimpegno di 7 milioni di euro recuperati in extremis. E così, alla fine 2014, oltre a quelle recuperate, si rischia di mandare in fumo ulteriori risorse”. Lo dichiara in un comunicato l’Alleanza delle cooperative di Basilicata. “Sulla questione – prosegue la nota – sono subito intervenuti i falchi, individuando la responsabilità di taluni e sventolando la mancata concertazione. Agli imprenditori non interessano le responsabilità, se ce ne sono sarà compito del presidente Pittella – verso il quale si nutre grande fiducia – accertarle e proporre modifiche della macchina burocratica per rendere più efficiente un settore vitale per l’economia lucana. L’Alleanza delle Cooperative Italiane, le cooperative e i loro soci sono invece rammaricati per una occasione mancata per tutta la Basilicata, non solo per l’agricoltura lucana. Sono preoccupati per la limitazione del sostegno agli investimenti per lo sviluppo in un periodo di grave carenza di risorse, di perdere fondi per investimenti in quantità comparabili con quelli rivenienti dal petrolio nella versione antecedente al decreto Sblocca Italia, per il quale invece si è aperto un dibattito infinito. Lo spettro del disimpegno di risorse così importanti per un settore trainante per l’economia regionale denota la debolezza del sistema di concertazione così come è attualmente configurato, in cui anche le attività del Tavolo verde sono state lacunose, bloccando altresì le iniziative di alcuni dirigenti regionali volte a favorire la spesa. L’assenza della componente agroindustriale, che fornirebbe una spinta decisiva all’individuazione di specifici programmi di investimento, non è più accettabile. La nuova programmazione 2014/2020 va affrontata con strumenti di concertazione diversi, costituendo finalmente il Tavolo agroalimentare. Si faccia tesoro almeno di questo”.

Redazione

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