I condannati sono quattro uomini provenienti da Brasile, Olanda, Nigeria e Malawi, una donna vietnamita e una donna indonesiana. L’Olanda, tramite il suo ministro degli Esteri Bert Koenders, ha definito l’accaduto “un’inaccettabile negazione della dignità e integrità umana”. Oltre 138 persone, di cui un terzo sono stranieri, sono tuttora nel braccio della morte in Indonesia.
La presidente brasiliana Dilma Rousseff ha dichiarato di essere “indignata e sgomenta”, aggiungendo che l’esecuzione del suo cittadino Marco Moreira ha “colpito le relazioni tra i due Paesi”.
I condannati erano in carcere da circa un decennio, per casi diversi. Il procuratore generale indonesiano, Muhammad Prasetyo, ha affermato di sperare che le esecuzioni avranno “un effetto deterrente” contro il traffico di stupefacenti.
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