A dare l’allarme il cognato, preoccupato perché Zoi, 26 anni, non era andata prendere il figlio a scuola. La giovane soffriva di depressione e l’ipotesi al vaglio degli inquirenti al momento è quella del suicidio. L’allarme è scattato dopo alcune ore di ricerche. Il cognato, a cui si erano rivolti gli insegnanti del bambino al termine delle lezioni, ha suonato a lungo il campanello senza avere alcuna risposta. La porta era chiusa a chiave, così ha deciso di entrare da una finestra dell’appartamento, che si trova al piano rialzato.
L’uomo ha trovato il corpo della greca riverso sul pavimento della cucina, in una pozza di sangue con un grosso coltello conficcato nel petto. Immediata la chiamata al 112 e l’intervento, insieme con le pattuglie dei Carabinieri, del 118. Il medico dell’ambulanza ha potuto solo constatare il decesso di Zoi Tsirogianni.
I rilievi della scientifica sono ancora in corso nell’appartamento, dove secondo quanto appreso la ventenne non ha lasciato nessun biglietto. Sul posto anche il medico legale e il sostituto procuratore di Ivrea, Lorenzo Boscagli.
Dalle prime testimonianze quella che emerge è una situazione di disagio. La giovane soffriva di crisi depressive tanto che, in assenza del marito, la suocera aveva preferito starle vicino e aveva passato la scorsa notte con lei. Crisi acuite dal fatto che la donna non riusciva a trovare lavoro.
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