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Rilancio colture cerealicole e tutela ambiente con progetto React

“Il progetto React mi pare un progetto meritorio, nel momento in cui si tenta di recuperare le conoscenze tradizionali e di limitare l’uso del suolo nelle aree agricole”. Lo ha detto oggi, l’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer, intervenendo alla presentazione del progetto “React: rivisitazione e validazione di conoscenze tradizionali per la conservazione del suolo nelle aree cerealicole”. Il programma – che è finanziato con la misura 124 del Fesr Basilicata 2007-2013 e che coinvolgerà nei prossimi dodici mesi una cooperativa ed un’azienda agricola, entrambe lavellesi – è stata illustrato nel corso di un incontro nell’aula consiliare del Comune di Lavello. “In Italia – ha proseguito l’assessore Berlinguer – non facciamo un buon uso del suolo: ne consumiamo un quantitativo folle, pari a circa otto metri quadrati al secondo. Stiamo divorando il nostro territorio. In Italia abbiamo 20 mila chilometri quadrati di frane, solo in Basilicata abbiamo chiesto quasi un miliardo di euro al Ministero per l’Ambiente per il dissesto idrogeologico”. Secondo Berlinguer “il recupero di alcuni strumenti tradizionali per un uso del territorio più appropriato è un intendimento da sposare. Dovremmo saper fare a meno – ha sottolineato – di quell’economia industriale dei processi agricoli che ci rende dipendenti dal petrolio. Basti pensare al consumo di combustibili fossili per il funzionamento dei mezzi agricoli. Quest’iniziativa è quindi un’ottima occasione di confronto per un migliore utilizzo del nostro suolo”. L’iniziativa, alla quale hanno partecipato esperti ed operatori del settore, è organizzata da una rete di soggetti, fra cui Legacoop Basilicata, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra), Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Cnr di Tito e Dipartimento di matematica, informatica ed economia dell’Università degli Studi della Basilicata (ente capofila). L’obiettivo, si è detto nel corso dell’incontro è quello di “rispondere alle emergenze del settore cerealicolo, puntando su innovazioni collegate al recupero di tecniche tradizionali che siano capaci di preservare il territorio”. Tra i presenti, il sindaco di Lavello, Sabino Altobello, ed i rappresentanti delle organizzazioni di categoria. “C’è grande interesse da parte degli operatori e delle organizzazioni – ha commentato il commissario dell’Alsia, Andrea Freschi – su un tema che è particolarmente interessante e stimolante, perché il capitale suolo non è riproducibile, ed utilizzarlo bene e al meglio significa mantenerne la fertilità nel tempo, con un equilibrio complessivo che può solo giovare all’ambiente. Il recupero delle tecniche tradizionali, che include l’osservazione degli ecosistemi – ha aggiunto Freschi – è la vera innovazione in agricoltura. La grande proliferazione della potenza dei motori in agricoltura ha prodotto più danni che benefici: spesso – ha spiegato – converrebbe quasi non lavorare il terreno per la coltivazione dei cereali. Molto spesso infatti, lavorazioni profonde nelle nostre terre portano alla desertificazione”. “I punti di forza – ha detto Rosanna Salvia, dell’Università degli studi di Basilicata – stanno nel tentativo di integrare l’agricoltura ambientale con quella economica. Quello agricolo è un settore che soffre della globalizzazione, e che allo stesso tempo è fortemente utilizzatore di risorse. Proprio per la sua pervasività nel contesto regionale, l’agricoltura può trovare una sua multifunzionalità: produttiva ma anche di preservazione della matrice ambientale. Il progetto prevede anche una fase conoscitiva, con prove sperimentali per mettere a confronto le tecniche tradizionali con quelle convenzionali attualmente in uso. Questo confronto – ha aggiunto – avverrà sia in termini agronomici, con la verifica dell’impatto delle diverse tecniche sul suolo e sull’acqua, che dal punti di vista economico”. “Con i partner del progetto React – ha evidenziato Paolo Laguardia, presidente Legacoop Basilicata e Aci Basilicata – stiamo tentando di rivalorizzare il comparto agricolo e agroalimentare: ma per farlo dobbiamo partire dalla conoscenza del territorio e dalla sua salvaguardia, dalla tutela della matrice ambientale attraverso il connubio tra mondo della ricerca e mondo produttivo. Proprio per questo abbiamo voluto la presenza dell’assessore regionale all’Ambiente e al Territorio, Aldo Berlinguer. Da questa opportunità – ha concluso – dobbiamo ottenere il rilancio della produzione cerealicola, ma soprattutto la conservazione del territorio”.

Redazione

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