Arrestato dalla polizia l’uomo di 36 anni. Antonio Montagnese si era reso latitante il 28 maggio scorso quando la Cassazione aveva confermato nei suoi confronti una condanna a 9 anni di reclusione per associazione mafiosa al termine del processo scaturito dall’operazione antimafia “Domino” della Dda di Catanzaro. Montagnese è stato riconosciuto elemento di vertice dell’omonimo clan unitamente al genero Bruno Nesci, 57 anni, condannato a 12 anni ed ancora latitante.
Già avviate le procedure di estradizione in Italia per Montagnese, la cui posizione è ora al vaglio della Procura di Berna. In primo grado sia Montagnese che Nesci erano stati assolti dal Tribunale di Vibo Valentia, ma i motivi d’appello redatti dall’allora pm della Dda di Catanzaro Giampaolo Boninsegna avevano convinto la Corte d’Appello catanzarese a ribaltare il verdetto, poi confermato anche dalla Suprema Corte.
La Cassazione aveva anche confermato la condanna a 10 anni di reclusione a testa per Antonio Dessì e Domenico Audino, entrambi di Locri e ritenuti responsabili di un tentato omicidio ai danni di Bruno Nesci consumato nel 2004 a Fabrizia su mandato del clan avversario dei Mamone. Audino si trovava già in carcere per l’omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, per il quale è stato condannato all’ergastolo.
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