I vescovi esprimono “vicinanza a quanti manifesteranno il prossimo 8 novembre” contro lo “sblocca trivelle”, unitamente “all’auspicio che ogni attività che interessa e interesserà il nostro territorio risulti compatibile con lo sviluppo autoctono della regione, con la valorizzazione delle sue tante valenze umane, ambientali ed economiche”. E’ quanto scrive in un comunicato il portavoce della Conferenza episcopale di Basilicata (Ceb), don Mauro Gallo, il quale aggiunge: “In linea con quanto espresso di recente dalle organizzazioni del laicato cattolico, i vescovi concordano con la necessità di un’autentica svolta nella gestione del patrimonio naturale lucano, ispirata a politiche di sviluppo compatibili e rispettose della cultura e della situazione socioeconomica dei nostri territori”. “Si avverte sempre più – proseguono i vescovi – la necessità di guardare alla nostra terra con uno sguardo quasi francescano. Quando infatti l’uomo mette tra parentesi la relazione con Dio, anche la natura si svuota del suo significato profondo, riducendosi a un oggetto che inevitabilmente viene sfruttato e irrimediabilmente depauperato. I credenti – concludono – hanno oggi il grande compito di collaborare al diffondersi di una rinnovata ed equilibrata cultura ecologica”.
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