Si sono arrampicati su uno dei silos dello stabilimento minacciando di gettarsi nel vuoto. I cinque rivendicano una soluzione alternativa al licenziamento e protestano contro la decisione del Governo di finanziare la cassa integrazione sino a dicembre per poi collocare i 30 ex lavoratori rimasti in aspettativa non retribuita.
La cementeria calabrese è chiusa da un anno e a nulla hanno portato i diversi incontri, studi e tavoli tecnici messi in campo da quasi un anno nel tentativo di riconvertire l’azienda e salvare il posto di lavoro agli 80 operai dello stabilimento.
Altri lavoratori, pur non salendo sui silos, sono fermi dinanzi ai cancelli dell’azienda per sostenere i loro colleghi nella protesta.
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