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Vicenza, Terreno franoso di via Campiglia firmata una nuova ordinanza per la messa in sicurezza

Nuova ordinanza urgente per il terreno franoso di via Campiglia che da febbraio incombe sulla strada e su alcune abitazioni vicino alla chiesa di San Giorgio. L’assessore alla sicurezza Dario Rotondi, che in questi giorni fa le veci del sindaco assente per ferie, ha infatti ordinato ai proprietari di procedere entro 30 giorni alla messa in sicurezza definitiva della scarpata. Le recenti piogge non hanno peggiorato la situazione di quest’inverno al punto da far riscontare pericoli imminenti, ma il geologo incaricato dall’amministrazione comunale di  studiare lo smottamento ha depositato una perizia nella quale afferma che la palificata infissa dal Comune va sostituita con un intervento più radicale. La frana, generatasi a causa delle consistenti piogge di gennaio, era stata infatti a suo tempo tempestivamente bloccata da una palizzata in legno infissa su iniziativa dell’amministrazione comunale per tutelare in via emergenziale l’incolumità delle persone.  In collaborazione con il corpo forestale dello Stato, inoltre, la vegetazione soprastante era  stata rimossa dal Comune in modo da alleggerire il terreno franoso. Nel contempo il sindaco aveva ordinato ai proprietari con ordinanza contingibile e urgente di provvedere alla messa in sicurezza definitiva, ma questi ultimi ad oggi non risultano aver eseguito alcun lavoro. Interpellato dall’amministrazione comunale in occasione delle recenti piogge, il geologo ha escluso che vi siano situazioni di imminente pericolo, ma ha depositato una relazione nella quale afferma che la palificazione non può considerarsi una misura definitiva e va sostituita, entro l’inverno, da un’opera più radicale o, quantomeno, va rinforzata, oltre che integrata da un sistema di raccolta e allontanamento delle acque di dilavamento. Di qui il nuovo perentorio ordine ai proprietari del terreno – un cittadino residente in provincia di Firenze e una ditta di Milano – affinché intervengano entro 30 giorni dalla notifica secondo le disposizioni del geologo: per ripristinare la stabilità del terreno si dovranno realizzare almeno 3 trincee drenanti, dovrà essere piantata una cintura di chiodi, la scarpata dovrà essere rivestita da una rete elettrosaldata. L’intervento andrà completato con la creazione di una rete di raccolta delle acque. In caso di nuova inadempienza, toccherà all’amministrazione comunale intervenire, addebitando tutte le nuove spese e quelle già sostenute ai proprietari che saranno segnalati all’autorità giudiziaria. Ad oggi il Comune ha già speso 2.500 per gli interventi di somma urgenza e 3.100 euro per l’indagine geologica.

Redazione

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