I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Agli arrestati vengono contestati i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso; traffico di droga e concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco, reati aggravati dall’avere favorito un sodalizio di tipo mafioso.
Tra le persone coinvolte nell’operazione dei Carabinieri dei Comandi provinciali di Roma e Reggio Calabria, denominata “Cripto”, c’è una donna, madre di due affiliati alla cosca “Caridi-Borghetto-Zindato”, che avrebbe svolto un ruolo centrale nell’organizzazione del gruppo criminale facendo le veci dei figli, entrambi detenuti, fungendo da punto di riferimento per gli affari della cosca.
La cosca “Caridi-Borghetto-Zindato” svolge la sua attività criminale nei quartieri di Ciccarello, Rione Modena e San Giorgio Extra di Reggio Calabria. Il provvedimento cautelare che ha portato ai 19 arresti è scaturito dall’indagine condotta dalla Compagnia dei Carabinieri reggini coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia calabrese ed ha interessato i vertici e gli affiliati della cosca. Le indagini hanno anche documentato attività di mutua assistenza attraverso la distribuzione dei proventi criminali ai familiari dei detenuti per sostenere spese legali e di sopravvivenza.
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