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Assemblea Acquedotto Lucano approva il bilancio

L’assemblea dei Soci di Acquedotto Lucano ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2013, che presenta un risultato positivo di 76.116 euro. Ai lavori dell’assemblea – rende noto l’ufficio stampa di Acquedotto lucano – hanno preso parte la Regione Basilicata e i sindaci in rappresentanza dell’80 per cento del capitale sociale di Acquedotto Lucano. Tra le novità maggiori dell’anno 2013, la gestione separata degli adduttori dal servizio idrico integrato: le grandi opere di captazione, le condotte adduttrici dei principali schemi idrici e i relativi impianti di sollevamento non gravano più sulla tariffa, pertanto non pesano più sugli utenti. Infatti, con il nuovo Piano d’ambito 2013-2032 (adottato il 10 settembre 2013) è stato riconosciuto che i costi di gestione degli adduttori riguardino essenzialmente gli usi agricoli, industriali e extra regionali, e solo in misura minore l’uso idropotabile. Proprio la gestione dei grandi adduttori che resta comunque in capo ad Acquedotto Lucano ha prodotto un incremento del fatturato pari ad euro 22.109.000 oltre iva. Allo stato attuale, la copertura finanziaria è parzialmente garantita per 19.000.000 di euro dallo stanziamento effettuato nella Legge di Bilancio Regionale 2014 e per 2.500.000 di euro dal mandato irrevocabile all’incasso concesso dall’ex AATO a seguito dell’atto transattivo del 12 marzo 2010. Tra le attività caratterizzanti del 2013 rientra senz’altro il recupero crediti: sono state inviate agli utenti 2.602 raccomandate di diffida e messa in mora per un importo di circa 17 milioni di euro; sono stati inviati circa 63 mila solleciti bonari con uno scaduto complessivo di 15 milioni di euro; sono state effettuate 213 sospensioni di fornitura e inviati 350 telegrammi di preavviso di sospensione della fornitura per morosità. E’ stato avviato, altresì, il processo di “Chiusura per morosità” che prevede, come da Regolamento del Servizio, la rimozione dell’impianto (idrico e fognario) e la comunicazione all’autorità sanitaria locale. Queste attività hanno consentito il recupero di oltre 10 milioni di euro. Tuttavia, il consolidato fenomeno della morosità continua a condizionare la gestione aziendale, in particolare per l’impossibilità di incassare i consumi delle forniture ad enti pubblici: consorzi di bonifica, consorzi industriali, comuni ed alla calabrese Sorical Spa in liquidazione. Tra le note positive, la diminuzione del costo del personale (pari a euro 428.463), e la messa in esercizio di nuove reti ed impianti realizzati. In particolare, sono state avviate all’esercizio 92 chilometri di reti idriche e 20 chilometri di reti fognarie, l’impianto di depurazione a servizio dell’abitato di Castelgrande e nuovi impianti di sollevamento idrici e fognari negli abitati di Tito, Lauria, Nova Siri e Viggianello.

Redazione

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