Svolta per quanto accaduto il 4 marzo del 2013. Una dei custodi in servizio quella notte è stato iscritto nel registro degli indagini per il reato di incendio doloso aggravato dal metodo mafioso. Secondo la Procura di Napoli, la pista interna è quella più concreta anche se la camorra avrebbe lucrato sull’affare soprattutto legato alla ricostruzione e agli appalti per la bonifica.
Sotto esame da parte degli inquirenti, c’è la polizza assicurativa che proprio l’ente aveva sottoscritto contro gli incendi. I custodi in servizio quella notte furono ascoltati dagli inquirenti diverse volte. Il primo allarme fu lanciato da un pescatore e non dai guardiani del polo scientifico e questo ha insospettito i magistrati.
Il movente sarebbe da ricercarsi nelle difficoltà finanziarie della Fondazione Idis, che regge Città della Scienza, e nei ritardi nel pagamento degli stipendi dei dipendenti.
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