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Pisa, dare più certezze alle persone disabili anche dopo la scomparsa dei genitori

Cosa succede alle persone disabili quando genitori e parenti non ci sono più? Come possono organizzarsi sia nella vita di tutti i giorni sia economicamente? Per rispondere a queste domande parte da Pisa un progetto nazionale, finanziato dal Ministero del Lavoro con 160mila euro, per un fondo chiamato “Dopo di Noi”,uno strumento che avrà lo scopo di raccogliere contributi, donazioni e finanziamenti da destinare alla costruzione e al mantenimento di case famiglia di accoglienza. Come la casa famiglia per 6 persone disabili “ Casa Cassiopea” di U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) inaugurata nel 2004 con il contributo di Comune di Pisa, Curia, Regione Toscana, Fondazione Pisa. «Per pensare a un dopo di noi è necessario attivare strumenti di autonomia durante noi – commenta Sandra Capuzzi, assessore al sociale del Comune di Pisa e presidente della Società della Salute – Una rete altra  rispetto alla famiglia che sostenga e rafforzi la dignità delle persone che sono più in difficoltà. Un esempio da esportare di solidarietà e reciprocità»

«Non  si può parlare di piena integrazione delle persone con disabilità lasciando da parte una visione strategica del futuro di queste persone  che domani rischiano di rimanere sole – spiega Salvatore Pagliuca, presidente nazionale Unitalsi intervenuto sabato 14 giugno, nel convegno nazionale organizzato presso la Stazione Leopolda –  Il progetto che presentiamo oggi, finanziato dal Ministero del Lavoro,  ci dice che la strada intrapresa dall’UNITALSI è quella giusta. Abbiamo scelto Pisa per lanciare questa nuova iniziativa perché festeggiamo i 10 anni della casa Cassiopea di Unitalsi che accoglie persone disabili rimaste senza familiari o supporti sociali».  Giuseppe Cecchi, direttore della Società della Salute pisana: «Sostenere i bisogni delle persone disabili e promuovere la loro autonomia. La Società della Salute si impegna da sempre in questa direzione. Ringrazio quindi l’Unitalsi per l’importante collaborazione che portiamo avanti da anni».  «Dopo dieci anni di impegno in prima linea a Pisa per il Dopo di Noi – spiega Marzia Tanini, consigliere nazionale Unitalsi –  oggi ribadiamo che occorre sempre di più fare rete per dare una risposta seria e concreta alle tante persone disabili che altrimenti rischiano di rimanere sole e senza sostegno. La Casa Cassiopea a Pisa è un esempio di come si  possano donare speranze e certezze  a persone in difficoltà e di come si possano anticipare i tempi realizzando una struttura che oggi più che mai è un esempio di buone prassi a livello nazionale».

Redazione

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