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A papa Francesco un cd con Turandot per una speranza che faccia rima con dignità

Un cd con “Turandot” rappresentata a Torre del Lago per l’edizione numero 50 del Festival Puccini: è il dono consegnato a papa Francesco dal presidente della Regione Toscana nel corso dell’udienza concessa in piazza San Pietro, dal Santo Padre ai lavoratori della “Lucchini” di Piombino.

Il motivo di una scelta così particolare, tutto legato al concetto di “speranza”, lo spiega il presidente toscano riferendosi alle parole usate un mese fa dal papa in risposta all’SOS che gli operai della grande fabbrica siderurgica toscana gli avevano indirizzato quando tutto, per loro, sembrava perduto. “Il papa – rispose Francesco – è accanto a voi e prega per voi affinché quando si spengono le speranze umane rimanga sempre accesa la speranza divina che non delude mai”.

Una citazione che rimanda al primo dei tre enigmi del capolavoro pucciniano quando Calaf fornisce la risposta giusta (“la speranza”) e la principessa replica con un gelido “Si, la speranza che delude sempre”.  Fu proprio papa Francesco – nell’intervista a padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica” nell’agosto 2013 – a citare quei versi di “Turandot” sulla speranza inquadrando il concetto in una ottica pastorale (“La speranza cristiana – commentò il papa alla rivista dei gesuiti – non è un fantasma e non inganna”).

Ricordato questo esplicito retroterra pucciniano negli interessi culturali di papa Francesco, il presidente toscano non si è lasciato sfuggire l’occasione e, appunto, ha consegnato al pontefice una edizione di “Turandot” che rinvia doppiamente alla Toscana: sia come regione di nascita di Giacomo Puccini sia come terra dove, a Torre del Lago Puccini, è ospitato il Festival annuale dedicato al grande compositore (anche il prossimo agosto, per il 60mo del festival, in scena “Turandot”).

Da posizioni evidentemente istituzionali e laiche, il presidente della Regione Toscana ha ringraziato papa Francesco per la importante spinta alla speranza e alla dignità – ha detto – che un pontefice così attento alla vita reale ha saputo fornire ai lavoratori di Piombino e che adesso, per il futuro di questo comprensorio siderurgico, deve sostenere il coraggio e la determinazione di politiche nuove in favore dell’occupazione, dei lavoratori, della loro dignità.

Redazione

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