Nella Capitale operano 180 cooperative sociali di tipo B, quelle che in base alla legge in materia (la n. 381 del 1991) mandano avanti attività di vario genere – agricole, industriali, commerciali e di servizio – per favorire l’inserimento dei disabili e degli svantaggiati nel mondo del lavoro. A loro, e alla valorizzazione del loro prezioso contributo, l’Assessorato capitolino alle Politiche Sociali dedica la Settimana del buon lavoro dal 3 al 6 marzo, presentata in Campidoglio dall’assessore Rita Cutini.
Una realtà consistente, quella delle “B”: fatturano quasi 210 milioni di euro l’anno, danno da lavorare a oltre 6.300 persone di cui – in base alla legge che impone almeno il 30% di occupati disabili – oltre 2.200 con disabilità. L’assessore Cutini farà visita alle cooperative per rilanciarne il ruolo nel terziario romano, all’incrocio tra servizio sociale e produzione di lavoro e di reddito.
Date le cifre, per Cutini i temi sono due: “uno quantitativo” – il settore esprime numeri importanti e va detto – e “il secondo di tipo qualitativo” – occorre “far capire alla città che si tratta di un lavoro di elevata qualità e in alcuni casi di eccellenza” –. Del resto, prosegue l’Assessore, “se vogliamo riuscire a raggiungere l’obiettivo strategico del 75% di occupati in età lavorativa nel 2020, dobbiamo necessariamente fare in modo che sia data la possibilità di lavorare a chi è in condizione di svantaggio”. E a questo fine “non c’è solo un problema di leggi o regolamenti da rendere operativi: si tratta di cambiare una cultura”.
“Chi convive con la disabilità e lo svantaggio”, conclude Cutini, “non solo non è un peso ma può diventare un volano per uscire dalla crisi”, dato che da questa “o si esce insieme o non si esce”.
Numerosi gli ambiti in cui disabili e svantaggiati possono inserirsi, con benefici per loro e per l’intera collettività: manutenzione del verde, lavori pubblici, cultura, decoro urbano, pulizie, installazione di impianti ad energie rinnovabili, agricoltura sociale, informatica, gestione parcheggi… Una politica occupazionale che l’Europa invita a promuovere e attuare – ricorda l’ACI (Alleanza Cooperative Italiane sociali) – esortando le pubbliche amministrazioni ad investire nel settore.
“Le cooperative d’inclusione sociale di tipo B”, sottolinea l’assessore Cutini in un video su YouTube, danno un’opportunità di lavoro in più a chi nella vita ha avuto alcune opportunità in meno”.
Altre informazioni nella brochure pubblicata sulle pagine del Dipartimento Politiche Sociali.
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