Un vero e proprio terremoto che peraltro rischia di “ingolfare” il sistema giudiziario già al limite. La dichiarazione di incostituzionalità dell’articolo 73 della legge sugli stupefacenti apre scenari nuovi. Si torna alla Iervolino-Vassalli che quindi da ora in poi va applicata a chi spaccia e detiene le droghe leggere. Gli effetti si vedranno su dieci mila detenuti che sono dal 2006 a oggi stati “equiparati” a chi ha fatto uso di droghe pesanti. Nel numero sono compresi sia i detenuti in attesa di giudizio sia i condannati in via definitiva. Da sbrogliare la matassa di questi ultimi che ora hanno la possibilità di chiedere un incidente di esecuzione per rideterminare la pena che, alla luce delle nuove regole, potrebbe anche già essere stata conclusa. In sostanza per loro si aprirebbero le porte del carcere ma in uscita.
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