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Bari, mediazione interculturale sociale scolastica

È stato presentato oggi dall’assessore alle Politiche Giovanili Accoglienza e Pace Fabio Losito, il programma di azioni previste dal progetto MISS – Mediazione interculturale sociale scolastica, un’iniziativa promossa dal Comune di Bari in partnership con l’associazione Etnie, la società Sinergia, e quattro istituti scolastici che sono Centri Regionali Integrazione Territoriale di Bari: (istituti Comprensivi Japigia II – Torre a Mare, “Mazzini-Modugno”, EL/7- S.M. Santomauro Bari, e Liceo Linguistico – I.T.E Statale “Marco Polo”). L’iniziativa è finanziata dal Ministero dell’Interno – Dipartimento Immigrazione nell’ambito del Fondo Europeo per l’integrazione dei cittadini provenienti da paesi terzi, (Azione 5 “Mediazione Interculturale” annualità 2012)e dal Comune di Bari per complessivi 70.788,12 €. L’assessore Losito ha sottolineato l’impegno dell’Amministrazione comunale per tenere aperti i Centri Regionali Integrazione Territoriale, a cui a livello nazionale sono stati tagliati i fondi, a fronte di un numero sempre crescente di ragazzi da seguire e di problematiche a cui rispondere. “L’obiettivo del progetto MISS – ha spiegato Losito – è quello di implementare un modello di lavoro sulla mediazione interculturale e sociale come metodo per l’integrazione minori stranieri nella scuola”. La società Sinergia, in collaborazione con le scuole, ha curato la progettazione e segue il complesso iter burocratico del progetto, mentre mediatori esperti dell’associazione Etnie hanno offerto il loro supporto per l’inserimento scolastico degli studenti immigrati, organizzato laboratori d’integrazione finalizzati alla conoscenza dell’altro e alla prevenzione di fenomeni di esclusione e/o intolleranza. Il progetto prevede anche l’organizzazione di seminari per il personale docente e amministrativo delle scuole. Gli incontri di aggiornamento riguardano tutti gli aspetti dell’integrazione culturale, da quello amministrativo/burocratico d’inserimento scolastico alle relazioni scuola-famiglia. I responsabili delle scuole, nei loro interventi, hanno sottolineato la gravità della situazione in cui si trovano a lavorare i docenti che non possono essere lasciati soli nel delicato compito di integrare nelle classi un numero sempre maggiore di ragazzi che provengono da Paesi diversi. È stata evidenziata anche la mancanza di mediatori culturali specializzati per i quali non esiste ancora un Albo professionale. A chiusura del progetto, il 30 aprile prossimo, le classi coinvolte nei laboratori organizzeranno un evento con mostre, spettacoli, produzioni video sul tema dell’integrazione culturale.

Redazione

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