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Verona, al Camploy Ofelia 4e48 uno spettacolo di Stefano Cenci

Giovedì 6 febbraio a Verona, Teatro Camploy, per la rassegna ”L’altro teatro”, il Teatro Scientifico-Teatro Laboratorio presenta: “Ofelia 4e48”, uno spettacolo di Stefano Cenci liberamente tratto da “4:48 Psycosis” di Sarah Kane, ultima opera teatrale della drammaturga britannica morta suicida nel 1999. “Ofelia 4e48” è uno spettacolo in cui mondi paralleli si incontrano di tanto in tanto, come in uno zapping televisivo repentino di canale in canale, così repentino che il programma sembra sempre lo stesso e lo spettatore ha l’impressione di assistere ad un impazzito gioco di ruoli, inquietante e divertente nello stesso tempo. Sulla scena si alternano Ofelia e Amleto, Sarah e il suo medico, l’attrice e il regista, la follia e il raziocinio, l’arte e il sociale, l’inafferrabile delicata violenza della poesia e la pesantezza conservatrice, cinica e onnisciente del pragmatismo umano. Ofelia 4e48 è una corsa sul filo dell’inesprimibile. E sulla scena attrice e regista sono i corpi attraversati dall’impeto della forza auto-distruttrice di Sarah. “Tutto ciò che si può dire di questo spettacolo –si legge nelle note di regia- è che è nato per caso, che ci è scoppiato tra le mani come un petardo che doveva fare una sola innocua scintilla  e che invece ha ustionato i nostri palmi. L’opera non ha personaggi o indicazioni di scena espliciti e ciò le conferisce un aspetto inconsueto per un testo destinato alla rappresentazione. Il dramma è scritto dal punto di vista di qualcuno con gravi problemi di depressione, un disordine mentale di cui Sarah Kane stessa soffriva, ed è organizzato come un lungo monologo. Dopo aver completato questo testo, Sarah Kane tentò il suicidio, ma fu salvata in extremis e ricoverata in ospedale. Dopo poco tempo fu ritrovata morta, impiccata coi lacci delle sue stesse scarpe. Il conflitto che Sarah aveva con se stessa è esploso, frammentando lo spettacolo in un caleidoscopio di personaggi e presenze, schegge della propria complessa personalità, testimonianza di una vita d’artista così complicata da risultare incomprensibile a questo mondo e distante dall’attitudine profondamente umana a semplificare il tutto per rendere il tutto comprensibile”. In scena Elisa Lolli e Stefano Cenci. Produzione Teatro Scientifico- Teatro Laboratorio e Arti Vive Habitat Info 045/8031321 – 3466319280 www.teatroscientifico.com, www.laltroteatro.comune.verona.it.

Redazione

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