Venivano illuse che in Italia avrebbero lavorato come badante o come cameriera. Una volta a Roma venivano violentate e costrette a prostituirsi e chi si ribellava era segregata in un casale diroccato a Genazzano. Era l’incubo di diverse ragazze romene. In un’operazione della Municipale sono finite in manette nove persone. Gli arresti al termine di una complessa indagine durata oltre un anno, scaturita dopo la denuncia di una ragazza romena costretta a prostituirsi dopo essere stata portata in Italia con la promessa di un lavoro come badante. Tra le persone finite in manette, sei romeni, un italiano e un egiziano, anche due donne. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Pierluigi Cipolla, e che si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di appurare che l’organizzazione di sfruttatori avevano un giro d’affari che si aggirava intorno ai 100 mila euro al mese.
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