La donna di 53 anni, originaria di Vieste, titolare di un esercizio commerciale in via Giordano Bruno, è deceduta dopo un mese di ricovero a Torrette dove le era stato diagnosticato un mesotelioma, neoplasia collegata nella quasi totalità dai casi all’esposizione alle fibre aerodisperse dell’amianto (asbesto), con una latenza temporale elevata (15-45 anni) e un decorso di uno o due anni.
La Procura di Ancona, dopo la segnalazione dell’ospedale, ha disposto l’autopsia chiesta dal pm Rosario Lioniello. Un accertamento per chiarire se il decesso sia derivato dall’esposizione all’amianto e e se vi siano state responsabilità. Gli inquirenti non hanno per ora alcuna indicazione su cosa abbia potuto mettere la vittima a contatto prolungato con l’amianto. L’esposizione all’amianto potrebbe essere derivata dall’utilizzo di strumenti da lavoro, da pulizie domestiche su abiti contaminati o da dispersioni di altra natura (materiali edili all’interno o all’esterno della propria abitazione).
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