Il pregio ambientale della marina di Melendugno, la mancata individuazione progettuale di siti alternativi, la mancata definizione del sistema di connessione del gasdotto, che via Adriatico arriva nel Salento dopo aver attraversato Albania e Grecia, con la rete nazionale. Figurano tra le motivazioni che hanno portato il comitato tecnico regionale pugliese di Valutazione di impatto ambientale a bocciare il progetto del gasdotto Tap, Trans Adriatic Pipeline.
Un investimento di 40 miliardi di euro, approvato anche dall’Unione Europea, destinato a trasportare 8 miliardi di metri cubi l’anno di gas dall’Azerbajian verso l’Europa. Contro questo progetto il Salento era sceso in campo con decisione negli ultimi mesi e nell’incontro del 27 dicembre scorso a Lecce il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, era stato duramente contestato.
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