Il fermo della produzione avverrà però già dal primo febbraio 2014 e cassa integrazione per i lavoratori fino alla chiusura della ditta. E’ stata l’azienda a dare la conferma alle rappresentanze sindacali nazionali e territoriali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, riunite in coordinamento.
”L’azienda – sottolinea Giovanni Panza, segretario generale della Feneal Uil Abruzzo – in questo modo mostra di non rispettare l’accordo ministeriale. C’è completa disattenzione rispetto a quanto era stato assicurato. Scafa non rimarrà neanche come centro di macinazione”.
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