Arrestati dalla Polizia con le accuse, contestate a vario titolo, di detenzione di armi anche da guerra e per la rapina ad un rappresentante di gioielli durante la quale furono sparati colpi di kalashnikov. Agli indagati, ritenuti rapinatori professionisti, viene anche contestata l’aggravante di aver favorito un’associazione mafiosa.
Le accuse fanno anche riferimento al sequestro di armi (due kalashnikov, un fucile a pompa, pistole e centinaia di munizioni) sequestrate nelle campagne di Andria il 15 ottobre 2012.
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