La prima sezione penale della Cassazione ha prosciolto la cantante “perché’ il fatto non costituisce reato” dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa in relazione ad un’intervista da lei rilasciata alla rivista “A.Anna”. Annullato con rinvio, invece, dalla Suprema Corte, il proscioglimento per la stessa vicenda pronunciato dal Gup di Bergamo nei confronti dell’autrice dell’intervista e di Maria Latella, in qualità di direttore della rivista. La Cassazione si era già pronunciata sul caso, annullando, nel 2010, una precedente sentenza di proscioglimento emessa dal Gup. Rispetto ad allora, però, i nuovi dati emersi sono la registrazione e la trascrizione della telefonata sulla base della quale venne estesa l’intervista.
“Emerge dalla stessa sentenza – scrivono i giudici di piazza Cavour – che alla domanda della giornalista, riferito al Cerruti: “ma è vero che ti aveva preso dei soldi anche?”, la Pausini aveva risposto: “no, non posso dire niente di questo'”. Nell’articolo, invece, tale risposta non era stata riportata. “Non vi è dubbio che, al momento di rispondere alla giornalista – si legge nella sentenza n.1791 – la Pausini in nessun modo diffamò il Cerruti, negando recisamente che egli le avesse rubato dei soldi”.
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