E’ una delle ipotesi investigative “privilegiate” per i Carabinieri e dalla Procura di Palmi. Una “pista” che non convince le famiglie interessaten tant’è che fanno sentire la propria voce attraverso l’avvocato Antonio Cimino, difensore di Vincenzo Perri, il giovane ricercato per l’uccisione di Vincenzo Priolo, per il cui delitto è stato condannato a 18 anni di reclusione, latitante dall’8 luglio 2011.
I legale sui media calabresi rileva come “i familiari di Vincenzo Perri si sentono umiliati e mortificati dal fatto che si possa pensare che l’omicidio del giovane Bagalà possa essere attribuito allo stesso Vincenzo Perri. Dall’8 luglio 2011 si trova in stato di irreperibilità e non porta rancore nei confronti di alcuna famiglia di Gioia Tauro. L’omicidio Priolo é stato un episodio sicuramente drammatico, ma quello che è successo l’8 luglio 2011 è un episodio completamente isolato da qualsiasi situazione successiva e sul quale la giustizia sicuramente farà luce. Tutta la famiglia Perri si dichiara estranea ad ogni illazione possa provenire da qualsiasi parte in quanto non hanno, non avranno, né hanno avuto mai ragione di vendetta con alcuno”.
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