La società di private equity di cui il candidato alla presidenza fu socio fondatore rischia di essere incriminata per reati fiscali. La notizia, rilanciata dal New York Times, può “azzoppare” la corsa del repubblicano alla Casa Bianca. Una indagine giudiziaria aperta dal procuratore capo di New York Eric Schneiderman riguarda una decina delle più grandi società americane di private equity, tra cui figura la Bain Capital, di cui Romney fu il capo. Si indaga per accertare eventuali “abusi” della normativa fiscale allo scopo di ridurre i propri pagamenti di imposte di molte centinaia di migliaia di dollari. Il reato che si configura e’ quello che in Italia si chiamerebbe elusione fiscale, che negli Usa ha rilevanza giudiziaria.
Lo staff di Romney ha respinto le accuse precisando che il candidato repubblicano non ha mai beneficiato di questa pratica, nè prima nè dopo l’uscita da Bain Capital. Romeny è stato già al centro di polemiche per la ricchezza personale di 250 milioni di dollari, accumulata per gran parte proprio con la sua attività a vertice della Bain Capital. Ua società che è finita già altre volte nel mirino degli attacchi dei Democratici, che sottolineano la natura speculativa di molti investimenti. Il portavoce di Scheiderman Jennifer Givner non ha voluto commentare le rivelazioni del quotidiano.
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